“Facciamo esperimenti rallegranti mescolando elementi naturali, temerariamente a zonzo in oceani non esplorati.”
Il gioco infantile con le lettere svela caratteristiche invisibili della fermentazione, subito al primo tentativo, al primo assaggio dei fermenti fatti in casa, spontaneamente.
F — acciamo
E — sperimenti
R — allegranti
M — escolando
E — lementi
N — aturali
T — emerariamente
A
Z — onzo
I — n
O — ceani
N — on
E — splorati
Continuando a giocare ecco subito altre parole nascoste nella “fermentazione”.
A me viene innanzitutto di isolare la parola “azione”. In teoria un’azione semplice, ma deve essere accompagnata dalla certezza di volerlo fare, anche se rimane un’azione spontanea. Voglio dire di avere almeno un tagliere, un coltello, un barattolo, acqua e sale, un tetto e un tavolo, e naturalmente la materia prima, che dovrà fermentare, e nessun viaggio programmato per i primi giorni che seguono la messa in barattolo della massa anarchica.
Poi la parola “menta”: se si aggiunge alla seconda fermentazione del kefir, trasforma la già gustosa bibita in nana, la bevanda consumata in tutto il Medio Oriente, dove “nana” significa menta piperita.
Poi si passa allo “zione”, che è un collegamento con i segreti della famiglia, le ricette dimenticate della nonna, scritte a mano nel quaderno un po’ unto, che lo zio ha preso dalla soffitta dove era stato dimenticato da tutti.
Quanti fermenti inaspettati fanno parte delle tradizioni della famiglia: il vino di frutta varia (kvass), il lievito madre e il pane fatto una volta alla settimana, il kefir di latte e conseguente formaggio fresco, i crauti, i cetrioli in salamoia, la pasta di rafano, ma anche le tisane fatte con i fiori fermentati e poi seccati.
E che dire del “fermé”?. L’espressione francese per dire “chiuso”. L’invito a chiudere i barattoli, una volta avvenuta la fermentazione, a chiudere il portafogli, perché i fermenti sono veramente molto economici. Ma è anche l’invito a fermarsi per un attimo con i fermenti, osservarli, sperimentare le nuove combinazioni, approfondire la nostra esperienza scambiandola con altri appassionati, assaggiare, conservare, consumare, e alla fine regalare agli amici, alle persone amate, ai famigliari, ai viandanti.
Buona fermentazione, buon divertimento, buon appetito.
T.