Eccoci di nuovo a casa. Il soggiorno in Giappone è ormai alle nostre spalle, volato con quella rapidità che è propria delle esperienze più intense.
Le nostre teste sono piene (praticamente scoppiano!) Piene di ricordi ma anche di tanti nuovi progetti.
Nelle settimane e mesi a venire quello che abbiamo visto e imparato si trasformerà in prove, esperimenti e ulteriori ricerche. Siamo pieni di ottimismo perché abbiamo fatto tanti incontri che ci hanno ispirato e da cui abbiamo ricavato un’infinità di idee e consigli di valore inestimabile. Crediamo che sarà possibile riprodurre anche qui, nelle nostre case italiane, alcune dei prodotti fermentati giapponesi. Naturalmente non appena saremo abbastanza sicuri dei risultati condivideremo con voi le ricette e i procedimenti.
Adesso però vogliamo fermarci un momento a rendere omaggio alle tante persone che abbiamo incontrato. La loro modestia e generosità ci hanno lasciato senza parole. Non potremo mai dimenticarlo.
Tantissime persone ci hanno accolto nelle loro cucine, nei negozi, nelle aziende, nei ristoranti, e con paziente disponibilità hanno risposto all’alluvione delle nostre domande.
Ci hanno invitato alla loro tavola, non lasciandoci mai andare via senza un dono o un segreto da riportare a casa. Siamo commossi dell’accoglienza che abbiamo ricevuto.
Custodi laboriosi di tradizioni che, anche in un paese come il Giappone che tanto ama i suoi prodotti fermentati, rischiano di scomparire dinnanzi alla “facilità” dei sapori più moderni (come per esempio il Funazushi, l’antenato — ovviamente fermentato — dell’attuale sushi).
Giovani ragazze che si stanno riappassionando alle tecniche della fermentazione domestica e considerano il miso non solo una meravigliosa pasta piena di sapore e salute, ma anche un modo per opporsi alla contaminazione radioattiva e alla politiche energetiche del governo giapponese, così poco interessato alle fonti di energia rinnovabile.
Produttori che non solo ci mettono la loro faccia, ma anche quella delle generazioni che li hanno preceduti. Ci spiegano in modo semplice e al tempo stesso profondo, con una sapienza fatta di cuore e di secoli.
Riportiamo a casa tanti barattoli pieni di fermenti e materie prime (per fortuna tutti arrivati in ottime condizioni!), ma soprattutto la bellezza di questi incontri. Siamo grati per quello che ci hanno insegnato e per la forza che daranno al lavoro di Kefir.
Gochisousama!
Annalisa e Tomáš