1 Giugno 2021
Orizzonti di ricerca e di conoscenza dai laboratori di tutto il mondo.
In questi articoli troverete i link per articoli che vi permetteranno di approfondire aspetti scientifici dei prodotti fermentati che più vi interessano.
Gli articoli sono selezionati sulla base di due criteri:
- Articoli che abbiamo trovato non troppo ostici per la lettrice e il lettore non specialista (come siamo noi)
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Buona lettura!
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Chissà se anche per voi è così. A noi è venuto un po’ a noia leggere dei benefici del kombucha per la salute umana. Una lista lunghissima che dà ragione ai primi antichi bevitori che l’avevano opportunamente chiamata “bevanda dell’immortalità”.
Non è che non crediamo ai risultati di queste ricerche, ma preferiamo l’esperienza diretta di chi lo beve e nota su di sé dei cambiamenti positivi.
Ciò che invece ci attira molto è leggere le ricerche sui possibili utilizzi della cellulosa prodotta dai microrganismi del kombucha, ovvero la scoby, la “madre” del kombucha.
Non se ne sente parlare spesso, ma in realtà le ricerche vanno avanti da diversi anni, e in tante direzioni. Comune denominatore è l’interesse per una sostanza di origine naturale completamente biodegradabile che potrebbe sostituire materiali e processi molto inquinanti, come ad esempio nel settore tessile e in quello della moda in generale.
La scoby del kombucha non è l’unica cellulosa di origine batterica. Ciò che la rende particolarmente attraente è il fatto che la si possa produrre facilmente e a basso costo.
Applicazioni pratiche sono state tentate in diverse direzioni. Per ora soprattutto ad opera di studenti creativi per i loro progetti di ricerca.
Guardate per esempio quant’è bella questa borsa interamente fatta con scoby trattata con colori naturali (e poi cucita con filo di cotone biologico con aggiunta di fibbie metalliche).

Photo credit: Armine Ghalachyan
L’articolo che ne parla lo potete trovare qui.
Ad Helsinki invece, presso il dipartimento di Interior Architecture della Aalto University School of Arts, Design and Architecture, ha avuto molto successo il progetto “Grow your lamp!”
In effetti, il materiale per fare la lampada altro non era che una scoby fatta crescere nel suo terreno preferito, cioè un’infusione di tè zuccherata a puntino. Anche in questo caso i risultati sono assai gradevoli.

Photo credit: Eeva Suorlahti
Se volete leggere i dettagli di tutto il processo, dalla preparazione del tè alla lampada accesa, l’articolo è qui.
Fra i batteri della scoby di kombucha che producono cellulosa, il più studiato è l’Acetobacter xylinus. Si tratta si un microrganismo davvero notevole. Con un ritmo di polimerizzazione del glucosio pari a 200.000 molecole di glucosio al secondo, l’Acetobacter xylinus non è secondo a nessuno in quanto a produzione di cellulosa. (Più dettagli qui)

A sinistra: Batterio Acetobacter xylinus; a destra: filamenti di cellulosa. Photo credit: Z. Shi, Y. Zhang, G. O. Phillips, and G. Yang
La prossima volta che starete gustando un bel bicchiere di kombucha, penserete a tutte quelle scoby che si sono andate via via accumulando nello “Scoby Hotel”, e lì vi aspettano per trasformarsi in qualche vostra originale creazione?
Noi abbiamo già avviato un piccolo progetto e speriamo di potervi mostrare presto il risultato del nostro primo esperimento.
A.